Costruite la vostra batteria di accumulo: Tutto sul progetto fai-da-te 48V LiFePO4 per la centrale elettrica da balcone e il sistema di accumulo solare
L'idea è allettante: utilizzare la propria energia solare giorno e notte, ridurre drasticamente la bolletta elettrica e diventare molto più indipendenti. Un sistema di accumulo a batterie lo rende possibile. E l'idea di costruirlo da soli promette il massimo risparmio e un progetto tecnologico entusiasmante.
Ma siamo onesti: è davvero una buona idea?
Sì, ma solo per un gruppo molto ristretto di persone. Per oltre il 95% degli utenti, un sistema di accumulo di energia elettrica costruito interamente da soli con celle sfuse è un rischio incalcolabile.
Noi di Verkauf-Bochum.de progettiamo e vendiamo da anni sistemi energetici complessi, dalle soluzioni autonome per le aziende agricole ai sistemi di alimentazione di emergenza per le imprese. Ogni giorno vediamo cosa funziona e cosa finisce in un disastro.
Questo articolo non è quindi un manuale di istruzioni colorato di rosa. È un'analisi completa che mostra cosa ci si può aspettare realmente dall'accumulo fai-da-te, dai componenti essenziali e dai costi ai pericoli spesso nascosti e agli ostacoli legali.
Chiariamo a chi conviene il fai-da-te e quando un sistema realizzato con componenti certificati, come ci siamo resi conto con Victron Energy e Voltsmile, è la strada più intelligente da percorrere.
Ne vale davvero la pena? Il confronto onesto: fai-da-te vs. sistema preconfezionato
Prima di ordinare anche una sola cella della batteria, è bene conoscere i fatti. Il prezzo è solo una faccia della medaglia.
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Criterio |
Sistema di accumulo fai-da-te (realizzato con singole celle) |
Sistema professionale (ad esempio Victron + Voltsmile) |
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Costi |
Potenzialmente più economico del 30-50% in termini di costi dei materiali puri. |
Costi di acquisizione più elevati, ma prevedibili e senza costi nascosti. |
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Sicurezza |
Il rischio è vostro. Nessun marchio CE, nessun test, nessuna certificazione. Rischio di incendio in caso di guasti. |
Meccanismi di sicurezza integrati, testati dal sistema e certificati CE. |
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Garanzia |
Nessuna. Qualsiasi componente difettoso è un problema vostro. |
Garanzia completa del produttore su tutti i componenti (ad esempio, 10 anni sulle batterie). |
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Tempo necessario |
Molto lunghi. Da settimane a mesi per la ricerca, l'approvvigionamento, la costruzione e il collaudo. |
Minimo. Installazione da parte di uno specialista in 1-2 giorni. |
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Assicurazione |
A rischio! In caso di danni, l'assicurazione può rifiutarsi di pagare. |
Manutenzione completa, poiché tutti gli standard sono rispettati. |
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Registrazione e legge |
Complicato. La registrazione presso il gestore di rete è spesso impossibilesenza certificati. |
Processo standardizzato, poiché tutti i documenti (protezione NA, ecc.) sono disponibili. |
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Flessibilità |
Massima. Siete voi a determinare ogni vite e ogni parametro. |
Molto elevata grazie a sistemi modulari come Victron. Facilità di espansione. |
I vantaggi dell'autoassemblaggio - per l'esperto
✅ Risparmio sui costi: i costi dei materiali puri possono essere notevolmente inferiori a quelli di un sistema già pronto.
✅ Massima flessibilità: è possibile adattare la capacità in kWh e la tensione (ad esempio, 48 V) esattamente alle proprie esigenze.
✅ Conoscenza tecnica approfondita: si impara a conoscere il proprio sistema fin nei minimi dettagli e lo si può riparare e personalizzare da soli.
Gli svantaggi e i rischi dell'autocostruzione - la dura realtà
❌ Rischio per la sicurezza: lavorare con correnti continue elevate è pericoloso. Un collegamento errato, un BMS scadente o un cortocircuito possono provocare un incendio incontrollabile del litio.
❌ Nessuna garanzia: se il costoso inverter si rompe o una cella si guasta, i costi sono completamente a carico dell'utente.
❌ Complessità e tempo: bisogna diventare esperti di chimica delle celle, elettronica, configurazione del software e standard VDE. Tutto questo costa innumerevoli ore.
❌ Zona grigia dal punto di vista legale: un sistema di accumulo autocostruito non ha il marchio CE né altre certificazioni come la IEC 62619 (requisiti di sicurezza per le batterie al litio industriali) e la UN 38.3 (omologazione per il trasporto).
Conclusioni:
Il fai-da-te vale la pena solo per i professionisti assoluti dell'elettronica che comprendono i rischi, dispongono dell'attrezzatura necessaria e sono pronti ad assumersi la piena responsabilità. Per tutti gli altri è un azzardo pericoloso.
Sicurezza e legge: il fondamento spesso ignorato
Questa è la sezione più importante di questo articolo. 9 tutorial di YouTube su 10 danno solo una rapida occhiata a questo aspetto, ma è qui che si decide se il vostro progetto è sicuro o una bomba a orologeria.
I pericoli maggiori e come ridurli al minimo
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Rischio di incendio (thermal runaway): Una cella al litio sovraccarica, scaricata in profondità, in cortocircuito o danneggiata meccanicamente può trasformarsi in un incendio che si autoalimenta e che è quasi impossibile da spegnere con l'acqua.
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Protezione: un sistema di gestione della batteria (BMS) di alta qualità e correttamente configurato è la vostra più importante assicurazione sulla vita. Integrato da fusibili CC al posto giusto e da un alloggiamento ignifugo.
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Rischio di scosse elettriche e archi elettrici: un sistema a 48 V CC sembra innocuo, ma le correnti di cortocircuito possono raggiungere diverse migliaia di ampere. Un arco elettrico che si forma in questo caso ha la potenza di una saldatrice e può causare gravi ustioni o incendi.
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Protezione: strumenti isolati, dispositivi di protezione e un interruttore di interruzione del carico CC per disalimentare il sistema in modo sicuro in ogni momento.
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Quadro normativo in Germania: è necessario conoscerlo!
Non appena il vostro sistema di accumulo viene collegato alla rete elettrica pubblica (anche se volete solo ottimizzare il vostro consumo e non immettere attivamente nella rete domestica), si applicano regole chiare:
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VDE-AR-N 4105: questa norma applicativa è la "bibbia" per il collegamento dei sistemi di generazione alla rete a bassa tensione. Tra le altre cose, stabilisce una protezione certificata della rete e del sistema (protezione NA). Un sistema di accumulo fai-da-te di solito non può soddisfare questo requisito.
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Obbligo di registrazione: ogni sistema connesso alla rete deve essere registrato presso il gestore della rete e inserito nel registro dei dati anagrafici del mercato. Senza i necessari certificati del produttore, questo è un guanto di sfida.
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Il ruolo dell'elettricista: solo un elettricista certificato può eseguire il collegamento finale alla rete domestica. Molti elettricisti affidabili si rifiutano di collegare un sistema fai-da-te non certificato perché potrebbero essere ritenuti responsabili.
Testo in chiaro:
Un sistema di accumulo a batterie autocostruito per un impianto fotovoltaico collegato alla rete è estremamente complicato in termini legali e assicurativi. In caso di incendio o di danni, si rischia di perdere la copertura assicurativa e, nel peggiore dei casi, di andare incontro alla rovina finanziaria.
L'anatomia di un sistema di accumulo a batteria fai da te: i 4 componenti principali
Se decidete di costruirvelo da soli nonostante tutti gli avvertimenti, dovete capire e selezionare perfettamente questi componenti.
1. le celle della batteria - il cuore del sistema di accumulo
La scelta oggi è quasi esclusivamente LiFePO4 (litio ferro fosfato o LFP). Questa chimica delle celle è la più sicura, durevole e robusta per i sistemi di accumulo stazionari.
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Tecnologia: a differenza delle batterie dei telefoni cellulari o dei computer portatili (Li-Ion NMC/NCA), le celle LiFePO4 non sono soggette a runaway termico in caso di sovraccarico. Sono intrinsecamente sicure.
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Tensione e capacità: le comuni celle prismatiche hanno una tensione nominale di circa 3,2V. Se 16 di queste celle individuali sono collegate in serie (configurazione 16S), si ottiene la tensione totale corrispondente. Se diverse stringhe di questo tipo sono collegate in parallelo, la capacità totale aumenta.
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Qualità: acquistare solo celle di "Grado A" da rivenditori affidabili. Le celle di "grado B" sono scarti con capacità e durata inferiori: un rischio enorme.
2. il sistema di gestione della batteria (BMS) - un'assicurazione sulla vita
Una batteria senza BMS è come guidare un'auto senza freni. È l'unità di controllo assolutamente indispensabile che monitora l'intera tensione della batteria e ogni singola cella.
I compiti principali del BMS:
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Protezione da sovratensione: scollega la batteria dal caricabatterie/regolatore di carica prima che le celle siano sovraccaricate.
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Protezione da sottotensione: scollega la batteria dalle utenze prima che le celle si scarichino profondamente e si distruggano.
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Monitoraggio della temperatura: protegge dal surriscaldamento o dalla carica in condizioni di gelo.
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Bilanciamento: equalizza le differenze minime di tensione tra le celle, fattore cruciale per la longevità. Un buon bilanciatore è essenziale.
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Monitoraggio della corrente: protegge da cortocircuiti e sovraccarichi.
I BMS economici provenienti dall'Estremo Oriente (ad es. Daly, JK-BMS) sono molto diffusi, ma la loro affidabilità può variare. Un guasto al BMS può portare alla distruzione dell'intera batteria.
3. l'inverter - il cervello dell'intero sistema
L'inverter è molto più di un semplice convertitore di tensione; converte la corrente continua (DC) della batteria in corrente alternata (AC) per la rete domestica. È l'unità di gestione centrale del sistema energetico. Decide quando prelevare energia dalla batteria, quando prelevare energia dalla rete e quando caricare la batteria con l'energia fotovoltaica in eccesso.
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Tipi:
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Inverter stand-alone: solo per sistemi senza connessione alla rete pubblica.
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Inverter ibrido: può funzionare contemporaneamente con l'impianto fotovoltaico, la batteria e la rete. È la scelta più comune per tutti gli impianti fotovoltaici.
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Inverter a batteria: è accoppiato a un inverter fotovoltaico esistente (accoppiamento CA).
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Il nostro consiglio: Victron Energy. Ci affidiamo ai sistemi Victron per quasi tutti i nostri progetti, ad esempio il MultiPlus II. Perché?
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Estrema affidabilità e flessibilità: I dispositivi Victron sono modulari e progettati per un uso continuo e gravoso.
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Gestione perfetta del sistema: un sistema Victron con un Cerbo GX come centro di controllo può non solo controllare la batteria, ma anche comunicare perfettamente con batterie certificate come quelle di Voltsmile, gestire scenari di alimentazione di emergenza e visualizzare tutto. Si tratta di un sistema intelligente, non di un semplice fai-da-te.
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Certificati e sicuri: i dispositivi Victron dispongono di tutti i certificati necessari per il funzionamento legale sulla rete tedesca.
4. alloggiamento, cavi ed elementi di sicurezza
Spesso sottovalutati, ma fondamentali:
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Involucro: deve essere realizzato in materiale non combustibile (metallo, ad esempio un armadio per server) e deve garantire una ventilazione adeguata.
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Cavo: la sezione deve essere progettata per le correnti elevate. I cavi troppo sottili si surriscaldano e rappresentano un grave rischio di incendio.
- Sicurezza: È obbligatorio un interruttore di interruzione del carico CC facilmente accessibile tra la batteria e l'inverter. Così come fusibili DC adeguati sul terminale positivo della batteria.
I costi in dettaglio: Quanto costa davvero un sistema di accumulo fai-da-te da 15 kWh?
Facciamo un esempio di calcolo realistico per una batteria da 48 V relativamente grande con circa 15 kWh, adatta a una tipica casa unifamiliare.
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Componente |
Costi stimati |
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16 celle LiFePO4 (grado A, ~14,3 kWh) |
circa 1.700-2.500 € |
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BMS (16S, 200A, con Bluetooth) |
circa 150 - 250 € |
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Inverter ibrido (Victron MultiPlus-II 48/5000) |
circa 1.600€ |
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Controllore di sistema (Victron Cerbo GX & Touch Display) |
circa 500 € |
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Alloggiamento (ad es. armadio server da 19 pollici) |
circa 200 - 300 € |
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Cavi, fusibili, sezionatori CC, sbarre collettrici, piccoli articoli |
circa 300 - 400 € |
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Costo totale del materiale (circa) |
~ 4.450 - 5.550 € |
Confronto: un sistema analogo, certificato e pronto per l'uso da 15 a 20 kWh costa rapidamente da 6.800 € a 7.500 €. Il risparmio sembra enorme.
MA: oltre ai costi dei materiali, ci sono anche i costi "nascosti":
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Strumenti speciali: pinze per crimpare di alta qualità per cavi spessi, chiave dinamometrica, multimetro, eventualmente un alimentatore da laboratorio per il bilanciamento (circa 200-500 € ).
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Tempo necessario: prevedete almeno 40-80 ore per la ricerca, la costruzione e il collaudo. Se si utilizza la propria paga oraria, il risparmio si dissolve rapidamente.
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Costi per l'elettricista: è necessario prevedere circa 500-1.000 € per il collegamento e il collaudo in sicurezza.
- Costi per i guasti: una cella collegata in modo errato, un BMS distrutto o un inverter difettoso a causa di un errore di connessione - tutto questo è al 100% di vostra responsabilità.
Conclusione: costruire o acquistare: qual è la strada giusta per voi?
Costruire da soli un sistema di accumulo a batterie è un progetto affascinante ma estremamente impegnativo. Offre un elevato potenziale di risparmio e la massima flessibilità, ma ha il prezzo di un'enorme responsabilità personale, di conoscenze tecniche approfondite e di notevoli rischi per la sicurezza.
Il nostro consiglio sincero su Verkauf-Bochum.de:
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Per i professionisti dell'elettronica che dispongono di un'officina e di tempo a disposizione: l' autocostruzione completa può essere una sfida interessante.
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Per gli appassionati di bricolage, i tecnici e tutti coloro che vogliono andare sul sicuro: L'approccio modulare è la soluzione ideale. Combinate un inverter di prima classe e certificato come Victron MultiPlus-II con una batteria sicura, garantita e certificata come quella di Voltsmile. Otterrete un sistema efficiente e affidabile, sicuro, collegabile da qualsiasi elettricista e che vi garantirà anni di tranquillità.
Se state pensando a un progetto di questo tipo e avete bisogno di una consulenza onesta e solida su quali componenti hanno davvero senso per il vostro sistema solare o per il vostro progetto di autosufficienza, parlatene con noi. Troveremo una soluzione che non solo funziona, ma soprattutto è sicura.
FAQ - Domande frequenti sui sistemi di accumulo in autocostruzione
Posso utilizzare un sistema di accumulo autocostruito per una centrale elettrica da balcone?
Sì, è tecnicamente possibile. Molte persone utilizzano piccoli accumulatori fai-da-te per consumare l'elettricità della propria centrale da balcone durante la notte. Anche in questo caso i rischi rimangono gli stessi e l'immissione in rete sincronizzata dalla batteria non è consentita senza un inverter certificato.
Quanto dura un sistema di accumulo LiFePO4 fai da te?
Le celle LiFePO4 di buona qualità possono raggiungere da 3.000 a 6.000 cicli, che possono equivalere a 10-20 anni. MA: questo vale solo in caso di trattamento perfetto, ossia con un BMS di alta qualità, parametri di carica/scarica corretti e temperature ottimali. Gli errori di costruzione o di funzionamento possono ridurre drasticamente la durata di vita.
Quali sono le alternative alla costruzione del proprio impianto?
Per la maggior parte degli utenti questa è la soluzione più intelligente! Invece di utilizzare celle sfuse, combinate componenti certificati e sicuri per creare un sistema modulare.
Il nostro consiglio: un sistema composto da un inverter Victron MultiPlus-II e da una batteria LiFePO4 da 48 V certificata e pronta all'uso, come la batteria da rack Voltsmile da 5 kWh. Si ottiene la flessibilità di un sistema fai-da-te, ma con garanzia completa, certificazione CE e sicurezza. Questi sistemi non sono solo sicuri, ma anche estremamente compatti, efficienti e facilmente scalabili collegando più batterie in parallelo.